Essere genitori è una delle esperienze più belle e complicate per la vita di ognuno di noi. Le giornate si riempiono di momenti in cui ci si sofferma a organizzare tutte le attività, considerando sempre non soltanto i tuoi bisogni, ma anche quelli di tutta la tua famiglia.
Ma all’improvviso la testa si riempie di dubbi e domande:
Cosa dovrei scegliere per mio figlio?
Uno sport da fare dopo scuola, un'attività ricreativa, uno strumento da imparare a suonare?
È qui che diventa fondamentale il ruolo dell’ascolto.
Vediamo insieme perché.
Indice dei contenuti
Ascoltare i figli non vuol dire semplicemente sentirli
Ascoltare è molto di più che stare semplicemente a sentire. Perché l’ascoltare è un processo attivo che ci consente di amplificare il nostro modo di vedere e di vivere la genitorialità.
È proprio attraverso l’ascolto attivo che si riesce a stabilire un ponte comunicativo tra genitori e figli. E questa apertura sarà percepita anche dai tuoi figli, che si sentiranno più accolti e compresi, oltre che liberi di esprimersi in tranquillità.
Ma come facciamo a far capire ai propri figli che li stiamo ascoltando?
osservare i loro comportamenti;
ascoltare senza frenesia, ma con molta attenzione,
aiutarli attraverso il confronto costruttivo;
dedicare loro del tempo per cercare di comprendere quali sono le loro esigenze e come poterli aiutare.
In sostanza, l’ascolto è un vero e proprio sostegno ai figli perché imparino ad ascoltare se stessi e le proprie necessità.
Essere genitore: come scegliere le attività per i propri figli
Il ruolo dell’ascolto è fondamentale anche per capire cosa amano davvero fare i tuoi figli.
Amano lo sport? E quale?
Oppure preferiscono dipingere o suonare?
In questo contesto, predisporsi all’ascolto significa percepire tutte le sue esigenze, per riuscire a guidarlo nelle attività che lo rendono felice e lo fanno sentire parte di qualcosa.
Inoltre, è importante fare scelte oculate e mirate con una riflessione, perchè poi impatteranno non soltanto sulla vita tuo/a figlio/a, ma anche nel suo rapporto con la scuola (almeno fino a Giugno).
Dovremmo prenderci del tempo di qualità per fare queste scelte. E sai qual è la chiave per fare una buona scelta? Chiedere direttamente ai tuoi figli cosa vogliono fare.
Essere genitore vuol dire anche capire che quello che è buono per noi potrebbe non esserlo per loro
Quello che pensiamo sia giusto per noi, non vuol dire che sia giusto per i nostri figli.
Facciamo qualche esempio.
Magari spingiamo i figli a fare un certo sport dopo tutta la giornata passata a scuola perché siamo convinti che dopo 8 ore sentano la necessità di muoversi. Invece, forse dopo quel tempo trascorso a sedere vorrebbero solo recuperare e riposare.
Anziché imporre le proprie idee, dovremmo trovare un compromesso. E soprattutto chiedere a loro, farli esprimere. Coinvolgerli nella scelta, e non scegliere uno sport piuttosto che un altro solo perché a noi genitori va bene così o perché ci torna più comodo.
Cosa fare allora?
Ascoltare.
Se parliamo di sport, il mio consiglio è quello di far provare a tuo figlio diversi sport, già a Settembre. In questo modo potranno essere più consapevoli di quello che piace di più e cosa stanno scegliendo (cerca di far capire loro che sarà un impegno che durerà almeno fino a Giugno).
Hai l’occasione di far vivere a tuo/a figlio/a dei bei momenti facendo le cose che più ama fare. Perché privarsi questa opportunità? Apriti all’ascolto, perché essere genitori è la cosa più bella che esista.
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